L’amministratore di condominio ha spesso una cattiva nomea. Il personaggio “mazzettaro”, quello che prende soldi da tutti, che ricarica su ogni spesa e che ha accordi sottobanco con in fornitori.
Questo tipo di fama non è del tutto infondata. In passato, questa professione veniva svolta in maniera decisamente più semplicistica. Carta, carta, carta e ancora carta. Soltanto scartoffie e pratiche di routine che tutti, bene o male, potevano svolgere. Era infatti il mestiere per quelli che non avevano trovato altro da fare, figure senza particolari vocazioni. Proprio per la sua facilità di accesso questa professionalità è stata deturpata da schiere di personaggi poco raccomandabili.
Purtroppo per loro, ma fortunatamente per i condomini, le esigenze del mercato sono molto cambiate e oggi buona parte del lavoro di un amministratore di condominio è fatto di strategia e di pianificazione. Meno sul campo immersi tra le carte e più in ufficio utilizzando gli strumenti digitali.
Oggi l’amministratore di condominio è un professionista specializzato, un imprenditore proattivo che ha bene chiare le sue priorità e quelle del condominio che gestisce. Ma come identificare questo tipo di persona e come sceglierla?
Il passa parola conta ancora come prima?
Il passa parola è sempre stato il modo più comune per scegliere un nuovo amministratore. Il problema qui sono le fonti della referenza, non sempre oneste e attendibili. Bisogna fare molta attenzione a chi consiglia o sconsiglia un amministratore affinché non abbia interessi personali nel consigliarlo o il dente avvelenato per cause in sospeso.
Prendiamo, ad esempio, il caso delle ingiunzioni di pagamento al condomino moroso. Queste sono situazioni all’ordine del giorno e uno dei doveri principali dell’amministratore. Ebbene, molti la prendono sul personale e finiscono con lo sfogare il proprio risentimento parlando male dell’amministratore a terzi.
In più, con internet e i sistemi di recensione moderni è ancora più facile screditare l’operato di qualcuno senza bisogno di fornire prove e senza possibilità di replica.
Anche nel caso di plausi e raccomandazioni positive, è molto difficile fare affidamento sul passa parola. In questo mestiere siamo abituati a considerare l’assenza di lamentele come la massima espressione della soddisfazione dei nostri clienti. I condomini, infatti, esprimono molto di rado contentezza e soddisfazione per l’operato dell’amministratore.
Allora come fare per ottenere valutazioni oggettive e affidabili? Qui entra in gioco l’importanza dei casi studio.
Osserva bene chi sa portare dei casi studio
Gli amministratori che operano bene sono quelli in grado di apportare valore ai condomini che gestiscono. Si può notare, ad esempio, se l’amministratore ha lavorato a progetti di ristrutturazione tramite eco bonus e sisma bonus, volti al recupero edilizio di un fabbricato, dove i condomini accedono alla cessione del credito di imposta. A questo proposito, i social possono essere una vetrina utile da cui reperire questo tipo di informazioni.
Il valore può essere percepito economicamente dai condomini ma anche in termini di servizi. In un condominio da noi gestito, ad esempio, abbiamo compiuto installazioni di defibrillatori grazie alla sponsorizzazione fatta da una compagnia assicurativa a cui abbiamo chiesto di donare in comodato d’uso
gratuito al condominio un defibrillatore a costo zero per il condominio.
Da condomino a cliente
Otto italiani su dieci vivono in condominio ma per tutti l’assemblea di condominio è una vera e propria sofferenza, un’incombenza della quale farebbero tranquillamente a meno. Eppure l’assemblea di condominio è l’occasione per sottoporre questioni di interesse sia personale che collettivo che possono portare a miglioramenti per tutti.
La chiave per affrontare la vita di condominio – e le assemblee – con serenità è affidarsi ad un amministratore che abbia un approccio professionale e che consideri i condomini come dei clienti da soddisfare e coccolare e non come dei rompiscatole da liquidare il prima possibile.
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