Come capire a chi affidare le chiavi di casa tua? Partiamo con lo smontare 8 pregiudizi che ti fanno cadere
nell’errore che commette il 99% dei condomini.
Quella dell’amministratore di condominio è una professionale tradizionalmente associata al dopolavoro o doppio lavoro di chi, un po’ per impiegare il proprio tempo libero e un po’ per voglia di arrotondare, si limita
ad assolvere alcune funzioni basilari come la ripartizione dell’acqua o il pagamento delle bollette.
Scartoffie, fatture e contabilità. Questa veniva considerata la vita dell’amministratore di condominio fino a qualche anno fa. Un ruolo carico di pregiudizi – non senza un fondo di verità, a causa di alcune “mele marce”
che hanno approfittato della fiducia concessa dai condomini per portare avanti un lavoro mediocre e pieno di falle.
Ad oggi, però, la situazione è molto cambiata. La digitalizzazione dei processi, l’aggiornamento delle normative a cadenza quasi mensile, le nuove sfide legate alla valorizzazione del patrimonio edilizio di pregio hanno fatto sì che sempre più persone riconoscessero il vantaggio tecnico e strategico di affidare la gestione del condominio ad un professionista competente e non “a chi si è trovato a farlo” per una serie di circostanze.
Esistono ancora pregiudizi su questo mestiere e sulle effettive capacità di cui dovrebbe essere dotato un amministratore di condominio che voglio condividere e smontare insieme a te per farti comprendere che oggi, nel 2022, continuare a fare le cose come si faceva 50 o 60 anni fa non ha senso ed è, addirittura, dannoso per te e per la proprietà che hai guadagnato con fatica.
Vediamo allora gli 8 preconcetti che ti impediscono di cambiare in meglio.
1. “Un amministratore vale l’altro tanto sono tutti della stessa pasta”
La tipica mentalità che ti consegna nelle mani di personaggi impreparati o addirittura inaffidabili. Sicuro di voler rischiare il tuo benessere e la tua tranquillità perpetrando un pregiudizio così inconsistente?
2. “Chiunque può fare l’amministratore di condominio”
Assolutamente falso. Non solo ci sono requisiti specifici da possedere (polizza assicurativa, godimento dei
diritti civili, aggiornamento obbligatorio) ma bisogna anche accertarsi che l’amministratore sia in grado di
rispondere alle esigenze specifiche di un condominio di lusso – che sono ben diverse da quelle di qualsiasi
altra situazione residenziale.
3. L’amministratore bravo mi farà pagare la bolletta più bassa”
È semplice ottenere un prezzo basso rinunciando alla qualità e varietà dei servizi; più difficile è garantire
servizi di alto livello a un prezzo competitivo.
Una buona gestione condominiale comporta l’ottenimento del miglior prezzo in rapporto ai servizi erogati
che è molto diverso dal pagare la bolletta più bassa!
Ai condomini che mi chiedono solo di risparmiare a discapito della qualità dei servizi, rispondo
semplicemente “No, grazie”.
4. “Tanto non riesco a distinguere quello bravo da quello scadente”
Certo, il modo migliore per dire se un amministratore sia valido oppure no è la prova del tempo. Tuttavia, ci
sono domande più che lecite che puoi fare per verificare le effettive capacità di chi ti propone i suoi servizi.
Qualche esempio? Come è possibile contattarlo in caso di emergenza? Utilizza un sito web condominiale per
verificare la situazione contabile? Si avvale di consulenti esperti come avvocati, commercialisti?
5. “L’amministratore non è presente/deve farsi vedere ogni giorno”
Niente di più sbagliato. Non serve a nulla essere presenti quotidianamente se poi non si possiedono
procedure d’intervento mirate per agire tempestivamente sulle questioni. Vuoi una persona con cui sfogarti
o qualcuno che risolva il problema?
6. “Meglio un amministratore interno”
Stesso discorso di sopra. In più va considerato che un amministratore interno ha rapporti personali con gli
altri condomini. Un limite di non poco conto quando si tratta di procedere con un decreto ingiuntivo nei
confronti di un vicino di casa.
7. “L’amministratore cerca di farti spendere di più per guadagnare di più”
Condizione facile da verificare. Basta chiedere di poter visionare i preventivi o, meglio ancora, scegliere da sé
i fornitori. Se l’amministratore si oppone, prende tempo o vuole importi i fornitori da lui scelti, puoi iniziare
a nutrire un ragionevole dubbio sulla sua onestà.
8. “Vabbè non è bravissimo, ma è onesto. Me lo tengo”
C’è molto di più aldilà del pagamento delle bollette dietro la gestione virtuosa di un condominio di lusso.
Accontentarsi di un amministratore “non bravissimo” mette a rischio la serenità propria e della propria
famiglia. Non solo: un amministratore non specializzato nella gestione di condominio signorili non è in grado
di applicare tutta una serie di interventi migliorativi che aumentano il valore del tuo immobile nel tempo.
Insomma, i motivi per cui non cambiare amministratore sono pochi e quasi tutti legati a pregiudizi facilmente
scardinabili.
Allora, è possibile cambiare in meglio? Certo ed è nel tuo interesse farlo.
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